Pensieri sparsi: alla rinfusa.

Dovrei dormire già. Ma ho uno strano senso di inquietudine che non se ne va. Non so se sia ansia o se invece sia l’effetto del the che ho bevuto dalla mia vicina stasera. Fatto sta che anche se mi fa male la testa e vorrei riposare, non riesco a mettermi orizzontale. E così, in posizione semiseduta sul letto, scrivo. Non posso leggere, ho finito le scorte a mia disposizione e devo aspettare domani, con l’accredito dello stipendio, per poter ordinare qualcosa dal mio carrello delle riserve di amazon. Avrò una decina di testi salvati, pronti per riempire le mie serate autunnali, quasi invernali direi, visto il tempo. Ho salvato anche un paio di regali che farò per Natale, gli altri li comprerò qui. Più o meno ho già in mente che pensieri prendere, devo solo procedere agli acquisti, e siccome sono una programmatrice non amo ridurmi agli acquisti dell’ultimo minuto, ma compro sempre tutto con largo anticipo. Mi piace fare regali, fare sorprese. Mi piace anche ricevere sorprese, ma non me ne fanno mai 🤷🏼‍♀️🤷🏼‍♀️ Pazienza… ecco, dopo aver dato libero sfogo ai miei pensieri, provo a vincere l’inquietudine. A me il cuscino…

Confessioni: ferma al palo.

Ci sono dei momenti in cui mi sento davvero impotente. Per quanto mi sforzi, per quanto ce la metta tutta, per quanto provi ad andare avanti, alla fine mi sento sempre al palo. Sempre ferma lì, allo stesso punto, da sola, in attesa del miracolo che non c’è. E intanto si avvicina il Natale ed io avverto un’aura deprimente attorno a ne. Se potessi chiedere un regalo, nella certezza di riceverlo, vorrei l’opportunità di un nuovo incontro con qualcuno di speciale, adatto per me, piacevole dal mio punto di vista. Per sorridere di nuovo, per sentirmi viva, desiderata, amata.

Pensieri sparsi: et excrucior.

Oggi è una giornata di quelle così. Stamattina sembrava la solita domenica sonnecchiosa, ma dal dopo pranzo il mio relax è andato a farsi benedire. Continuo a sentire la spiacevole sensazione di oppressione al petto che mi aveva dato tregua per diversi mesi, unita al desiderio di trovare una via di fuga invisibile ed irraggiungibile. Sarà l’inverno incipiente, sarà il Natale che si avvicina, sarà qualcosa di diverso che non riesco ad identificare, ma io mi sento sprofondare.
Et excrucior.

Confessioni: incollata alla routine.

Vorrei tanto chiudere gli occhi ed al mio riaprirli ritrovarmi in un altro luogo, in un altro tempo, in un’altra vita.
Mi piacerebbe tanto trovarmi in uno di quei film natalizi, in cui succede come per magia che la protagonista, sfigata sotto ogni punto di vista, dopo un desiderio espresso sotto l’albero e una dormita colossale, si risveglia in un posto nuovo e vive strane avventure, contornata da personaggi particolari e divertenti, e alla fine incontra colui che le donerà di nuovo il sorriso. Salvo poi risvegliarsi e ritrovarsi nello stesso squallido letto su cui si era addormentata. Ma, c’è un ma, ecco che alla porta bussa lui e vissero tutti felici e contenti.
Nel mio caso la storia si ferma all’addormentarsi nel proprio squallido letto. Al massimo sogno, ma poi il risveglio è sempre lo stesso. La routine è sempre la stessa. Sento forte il bisogno di staccare, di cambiare aria per qualche giorno, per distrarmi, ma non mi posso muovere. Sto arrancando a fatica… se solo potessi staccare…

Pensieri sparsi: tempo di addobbi.

In questo weekend mi sono data da fare per rendere la casa più natalizia. Perciò venerdì mattina ho tirato fuori dal magazzino albero e decorazioni e ho messo in atto la mia opera.

Ho fatto tutto sola soletta, ero a casa da sola e mi ci sono dedicata con calma. Ho messo le palline colorate, le decorazioni di famiglia (ricordi di battesimi e altre cose) e come ultimo tocco ho aggiunto il collare della piccolina. È strano non averla con noi quest’anno, mettere anche il suo collare con la targhettina lì nel mezzo dell’albero è stato un modo per ricordarla e per tenerla comunque con noi.
Sicuramente ci saranno persone che troveranno questa cosa ridicola, ma penso chr chi ha avuto un cane che ha amato come un membro della propria famiglia capirà questo mio gesto e il vuoto che sento dentro.

Pensieri sparsi: Natale alle porte.

Il natale si avvicina.
Quest’anno da un lato sono serena, perché sono a casa mia, ho i miei vicino e passeremo il Natale insieme. Dall’altro c’è sempre quella sensazione di insoddisfazione che continua ad aleggiare sulla mia testa. Il lavoro piano piano si sta aggiustando, non è questo che occupa i miei pensieri, ora.
E’ che inevitabilmente mi dico “un altro Natale senza amore”.
Naturalmente per amore non intendo quello della mia famiglia, per il quale mi ritengo molto fortunata e ringrazio gli dei tutti i giorni.
Mi capita di vedere di continuo in tv, quando la guardo nel fine settimana, scene di film di donne sfigate al mio pari che incontrano il principe azzurro nelle spoglie più disparate. Io mi guardo intorno e vedo solo il vuoto.
E mi chiudo sempre più in me stessa.
Mi sto rendendo conto che mi sta diventando sempre più difficile fidarmi delle persone. A volte mi infastidisco anche se mi mandano solo un messaggio. Sto diventando sempre più orso.
Ah beh, direte… come pensi di trovarla una persona se ti comporti così?
Eh, lo so…
Ma le poche volte che esco non faccio conoscenze, mi limito a mangiare qualcosa fuori e a tornare a casa ad un orario che neanche Cenerentola avrebbe considerato. La sua mezzanotte è molto lontana dai miei canoni.
Provo a chiedere a Babbo Natale se mi fa trovare sotto l’albero il principe azzurro… spero di non trovarci del carbone.
Almeno quest’anno sono in grado di fare un pensiero alla mia famiglia, se lo meritano davvero, per tutto quello che hanno fatto e stanno facendo per me.

Pensieri sparsi: bilanci festivi.

Ho passato dei bei giorni, queste due ultime settimane. Ho avuto la fortuna di avere ospiti a casa mia mia sorella ed i miei genitori. La prima è rimasta pee una settimana, i secondi sono ripartiti oggi pomeriggio. Per due settimane mi sono sentita come se fossi tornata a casa. Sono stata accudita quando stavo male, mia madre ha cucinato per me, mio padre ha fatto la spesa a più riprese. Non hanno voluto sentir ragioni, mi hanno riempito il frigo, la dispensa, mi hanno persino lasciato la loro macchina nuova per portarsi a casa quella vecchia, che avevo io, perché non si sentivano sicuri a sapermi in giro con una macchina non in buone condizioni. Sanno che non navigo nell’oro, che ho dei problemi con le spese, e mi hanno pire dato dei soldi per Natale.
Non ho potuto fare altro che ringraziarli… Continuano a prendersi cura di me e mia madre mi ha detto che, se non lo fanno per me e mia sorella, per chi dovrebbero farlo?
Sono davvero fortunata, senza di loro non so che farei…
È stato davvero un bellissimo Natale, sono stati dei giorni indimenticabili, anche se non ho potuto goderli pienamente perché lavoravo. Conserverò questi ricordi nel mio cuore, gelosamente.
Grazie.

Pensieri sparsi: Natale influenzato

E quando pensi di aver superato indenne l’anno…
Febbre a 40!
Fortunatamente sono arrivati i miei salvatori, i miei genitori, muniti di ogni ben di dio e di una bella confezione di augmentin, che porta via ogni male, febbre a 40 compresa!
Certo, sono ancora acciaccata, ho una tosse da urlo, un orecchio tappato… Ma avere mamma e babbo che si prendono cura di me non ha prezzo.
Buon Natale!