Recensione: “Racconti fantastici”, Akutagawa Ryunosuke, a cura di Cristina Ceci 23/20

71rOHvczBqL

Akutagawa Ryonuske è stato un prolifico autore di racconti, vissuto nel Giappone di fine ‘800 e inizio ‘900. Morto prematuramente all’età di soli 35 anni per suicidio (cosa questa tutt’altro che rara in Giappone e tra i letterati), ha lasciato una grande quantità si opere ambientate. nei più disparati periodi della storia giapponese, dal periodo Nara (VIII sec. d.C.) all’epoca a lui contemporanea. Spesso i suoi racconti sono rivisitazioni di classici della letteratura giapponese, che possono essere del tutto stravolti e cambiare persino nel finale. La grandezza di Akutagawa, che mai scrisse un romanzo, è desumibile anche dalla creazione del maggiore premio letterario giapponese, che porta il suo nome, istituito pochi anni dopo la sua morte.

In questa raccolta, curata da Cristina Ceci, sono presentati otto racconti. Ne riporto un breve riassunto, personalmente i miei preferiti sono I cani e il flautoBianco.

  1. Il tabacco e il diavolo. Racconta di come il tabacco sia giunto in Giappone, in epoca Muromachi, in particolare durante il periodo in cui Francesco Saverio andò ad evangelizzare il Giappone. E proprio in questo racconto Akutagawa immagina che ad introdurre il tabacco sia stato niente meno che il diavolo, trasformatosi in un frate gesuita al seguito di Francesco Saverio. La storia narra che il diavolo piantò il tabacco in un campo e lo fece crescere. Un mercante di bestiame, incuriosito dalla coltura a lui sconosciuta, chiese al diavoletto cosa mai fossero quelle piante. Il diavolo non lo volle rivelare e fece una scommessa: se il mercante avesse indovinato, gli avrebbe ceduto il campo, in caso contrario avrebbe preso lui qualcosa che apparteneva al mercante (naturalmente voleva la sua anima). Non dico come, ma il mercante riuscì nel suo intento. Il diavolo fu sconfitto, ma in realtà vinse ugualmente, perché anche se non prese l’anima del mercante riuscì a diffondere in Giappone il vizio del tabacco.
  2. Il tasso. In questa storia viene raccontato come, in periodo Nara, per la prima volta un tasso si trasformò in uomo. Bisogna sapere che stando al folklore giapponese determinati animali, come la volpe, il tasso e il tanuki (cane procione) sono in grado di assumere sembianze umane. Akutagawa prende spunto da questa tradizione per narrare questa storia, in cui però il tasso che si trasforma in essere umano non esiste, si tratta semplicemente di un equivoco da cui poi si dipanano tutta una serie di vicende che portano all’avvistamento di tale fantomatico tasso umano.
  3. Il filo di ragno. In questa storia si racconta di come in paradiso il Buddha Sakyamuni, turbato per l’anima di un uomo finito all’inferno, decida di offrirgli un’ancora di salvezza, per un unico gesto di magnaminità commesso dall’uomo quando era in vita: aveva risparmiato la vita ad un ragnetto. Pertanto il Buddha fa scendere sino all’inferno un filo di ragno, che penzola proprio sulla testa dell’uomo. Questi, accortosi del filo, vi si arrampica, ma a metà strada si rende conto che anche altre anime stanno cercando di salire verso il paradiso e fa di tutto per fermarle, col risultato che il filo si spezza e tutti ritornano a sprofondare nell’inferno.
  4. I cani e il flauto. Questo bel racconto narra le vicende di Kaminagahiko, un giovane taglialegna abilissimo nel suonare il flauto e per questo ricompensato dalle divinità con tre cani dai fantastici poteri. I cani lo aiuteranno a liberare delle principesse prigioniere di alcuni demoni e ad avere una grande ricompensa.
  5. Magia. In questo breve racconto viene ripresa una storia scritta da Tanizaki Jun’ichiro e se ne narrano gli sviluppi. Si parla di poteri magici che possono essere trasmessi a patto che il ricevente non abbia cupidigia. Il protagonista cerca di ottenere questi poteri, ma non tutto va come desidera. Il racconto è ambientato in epoca moderna.
  6. Il Sennin. Viene raccontata qui la storia di un uomo che voleva diventare un eremita (figura in grado di volare e dotata di grandi poteri). Sicuro l’obiettivo viene raggiunto, ma il come è una trovata davvero divertente.
  7. Bianco. Bianco è un cane, nome omen, che a causa di un atto di vigliaccheria diventa nero. Disconosciuto dai suoi padroncini, vaga per il paese compiendo ali di puro eroismo, nel tentativo di porre fine alla sua triste vita. Sino a che non torna a casa e…
  8. Momotaro. Eccolo qui, il racconto della tradizione rivisto e completamente stravolto da Akutagawa. Il protagonista, da buono e generoso, diventa egoista e prepotente. I nemici, che nella storia originale sono demoni feroci, sono qui demoni pacifici che subiscono la triste sorte da loro inflitta da Momotaro. Nel racconto Akutagawa ammicca più volte ai lettori, che dovrebbero ben conoscere la storia originale e percepire tutti i cambiamenti introdotti.

Confessioni: incollata alla routine.

Vorrei tanto chiudere gli occhi ed al mio riaprirli ritrovarmi in un altro luogo, in un altro tempo, in un’altra vita.
Mi piacerebbe tanto trovarmi in uno di quei film natalizi, in cui succede come per magia che la protagonista, sfigata sotto ogni punto di vista, dopo un desiderio espresso sotto l’albero e una dormita colossale, si risveglia in un posto nuovo e vive strane avventure, contornata da personaggi particolari e divertenti, e alla fine incontra colui che le donerà di nuovo il sorriso. Salvo poi risvegliarsi e ritrovarsi nello stesso squallido letto su cui si era addormentata. Ma, c’è un ma, ecco che alla porta bussa lui e vissero tutti felici e contenti.
Nel mio caso la storia si ferma all’addormentarsi nel proprio squallido letto. Al massimo sogno, ma poi il risveglio è sempre lo stesso. La routine è sempre la stessa. Sento forte il bisogno di staccare, di cambiare aria per qualche giorno, per distrarmi, ma non mi posso muovere. Sto arrancando a fatica… se solo potessi staccare…